Prova scritta TFA Sostegno

Prova scritta TFA

Prova scritta TFA SostegnoChiunque voglia diventare insegnante di sostegno sa perfettamente che la prova scritta TFA Sostegno è uno degli ostacoli da superare. Essa, infatti, rappresenta il secondo dei test preliminari da oltrepassare in maniera obbligatoria.

Prima di poter intraprendere tutto ciò, però, i candidati devono sincerarsi di avere i requisiti utili al caso. Solo così potranno affrontare la selezione iniziale che consente l’ingresso nel Tirocinio Formativo Attivo.

Tale percorso serve ad articolare le competenze utili nel settore del sostegno. Il docente in questione, infatti, è essenziale per tramutare in realtà l’integrazione scolastica.

L’articolo n. 34 della Costituzione italiana afferma che «la scuola è aperta a tutti». Ciò implica che il Ministero dell’Istruzione e del Merito deve farsi carico della rimozione degli ostacoli presenti.

Qualora ciò non fosse possibile, deve quantomeno limitare le difficoltà incontrate dagli allievi con disabilità. Solo creando un ambiente adatto alle esigenze di tutti si può aiutare i discenti a raggiungere i propri obiettivi scolastici.

 

Procedura di selezione

La prova scritta TFA Sostegno fa parte della procedura di selezione iniziale per la suddetta specializzazione. Quest’ultima è scandagliata nei minimi dettagli all’interno di una precisa normativa.

Si sta parlando del Decreto Ministeriale 30 settembre 2011. Nelle viscere dello stesso è possibile scoprire le varie azioni che dovranno eseguire i candidati al TFA sostegno.

La prima cosa da fare è sincerarsi di avere i requisiti di accesso. Essi si contraddistinguono a seconda del grado e dell’ordine dell’istituto in cui si deve operare.

Per la scuola di infanzia e primaria, per esempio, è necessario uno dei seguenti elementi:

  • la laurea in Scienze della Formazione Primaria;
  • il diploma magistrale abilitante conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002.

Assai differente è il discorso per quanto concerne le scuole secondarie di primo e secondo grado. Ivi bisogna avere un titolo tra:

  • l’abilitazione all’insegnamento su una specifica classe di concorso;
  • la laurea magistrale o magistrale a ciclo unico unita ai 24 CFU.

Dopo aver attestato ciò è fattibile passare alla procedura di selezioni. Essa è composta da:

  • la prova preselettiva;
  • la prova scritta;
  • la prova orale.

La prima tra di esse si basa su un test a risposta multipla disciplinato da 60 domande. Gli aspiranti docenti di sostegno devono confermare il possesso di alcune nozioni essenziali.

Tra di esse emergono le competenze linguistiche e la comprensione dei testi in lingua italiana. Questa, però, è solo una piccola parte della verifica.

La prova orale, invece, verte sui contenuti espressi durante quelle scritte. Inoltre, vengono scandagliate anche le motivazioni dell’aspirante docente di sostegno. Nel mezzo di tali esami si palesa la prova scritta TFA Sostegno che merita di essere analizzata in maniera minuziosa.

 

Come si svolge la prova scritta del TFA Sostegno

Questo tipo di test è in grado di decidere il futuro dei molteplici candidati che si sono presentati negli atenei italiani. Le università della Penisola, infatti, sono il teatro della specializzazione sul sostegno in ogni sua fase.

Risulta indispensabile, dunque, comprendere come effettivamente si svolga la prova scritta TFA Sostegno.

Una mano per capire al meglio i vari tasselli la può fornire il D.M del 30 settembre 2011. Ivi, infatti, si chiariscono gli aspetti organizzativi dei corsi.

Durante le prove di accesso, i partecipanti devono dimostrare di possedere:

  • le competenze didattiche diversificate in funzione del grado di scuola;
  • le competenze su empatia e intelligenza emotiva;
  • le competenze su creatività e pensiero divergente;
  • le competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni scolastiche.

Inoltre, nella prova scritta devono essere analizzate con più precisione le tematiche che in precedenza sono state al centro della prova preselettiva. Il secondo test, quindi, deve vertere sulle competenze linguistiche e sulla comprensione dei testi in lingua italiana.

La prova scritta TFA Sostegno, oltre a ciò, si struttura su una serie di domande a risposta aperta. In questo si differenzia dalla prima che, invece, si basa su quesiti a risposta multipla.

 

Cosa studiare per la prova scritta TFA Sostegno

Date le informazioni precedenti, bisogna inquisire un’ulteriore argomento. Infatti, i candidati devono sapere cosa studiare per la prova scritta TFA Sostegno.

Nell’Allegato C del Decreto Ministeriale 30 settembre 2011 vengono ulteriormente sviscerati gli argomenti su cui soffermarsi. Esse si strutturano in base al seguente schema:

  • le competenze socio-psico-pedagogiche. Esse sono diversificate per ogni ordine e grado della scuola a cui fanno riferimento;
  • le competenze sull’intelligenza emotiva. Bisogna riconoscere e comprendere pienamente le emozioni umane, in particolare quelle degli alunni. Ciò semplifica la gestione dei propri stati d’animo da parte degli studenti;
  • le competenze sulla creatività e sul pensiero divergente. Bisogna formulare delle strategie innovative nell’ambito linguistico e in quello logico matematico;
  • le competenze organizzative riferite all’ambito scolastico e agli aspetti giuridici del caso. Tra di esse compaiono il Piano dell’Offerta Formativa, l’autonomia didattica e l’autonomia organizzativa. Si toccano, infine, anche i compiti del Consiglio di Istituto, del Collegio dei Docenti, del Consiglio di Classe e di molti altri.

Il punteggio minimo da raggiungere per questo tipo di verifica si attesta a 21/30. La medesima cosa avviene per la prova orale che segue quella scritta appena trattata.

 

Come prepararsi

Il TFA Sostegno 2023 è una specializzazione a stampo universitario a numero chiuso. Per tale ragione si devono affrontare i test preliminari in grado di regolare l’accesso all’anno formativo in questione.

In tale ottica è opportuno programmare lo studio per poterli superare nel migliore dei modi. Ecco perché molti aspiranti docenti di sostegno si affidano a enti formativi.

Infatti, un corso di preparazione TFA Sostegno può essere salvifico. Ciò avviene in vista del prossimo ciclo del Tirocinio Formativo Attivo.

Il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Ministero dell’Economia e delle Finanze hanno autorizzato 90.000 posti nel settore. Questi devono essere distribuiti nel periodo che va dal 2021 al 2024.

Tra dicembre 2022 e febbraio 2023, inoltre, dovrebbe uscire il nuovo bando in merito. I candidati, quindi, devono arrivare con la giusta formazione ai test preselettivi.

Il corso di preparazione si dimostra essere la soluzione migliore. La sua struttura è così caratterizzata:

  • lezioni in diretta;
  • videocorso di preparazione;
  • materiale didattico di approfondimento;
  • slide delle lezioni;
  • risposte ai quiz preselettivi.

Tutti questi elementi sono fondamentali per consentire all’aspirante docente di ampliare le proprie conoscenze. Le nozioni necessarie si assimilano con più semplicità dando maggiori opportunità di superare con successo la fase iniziale delle selezioni.

Infine, deve essere fornito da enti riconosciuti dal MIUR. La normativa italiana si è espressa in merito grazie alla Direttiva n. 170 del 21 marzo 2016. Qui è possibile trovare tutte le informazioni in merito.

Solo in questo modo, infatti, si può avere la certezza di essersi rivolti a personale qualificato nel settore e nelle discipline trattate. Infatti, il ruolo dell’insegnante di sostegno è estremamente complesso e indispensabile nella scuola oggi.

 

Quando ci sarà la prova scritta TFA Sostegno

Prima di poter organizzare il corso di specializzazione sul sostegno, le università devono attendere il via libera del Ministero dell’Istruzione.

Come è già stato accennato, il nuovo bando dovrebbe essere emanato a cavallo del corrente anno e del prossimo. Ciò lo si può affermare osservando le vicende e gli scadenzari precedenti.

Infatti, guardando quanto avvenuto nel corso delle passate edizioni, si possono fare delle supposizioni. Queste risultano utili ai fini dei pronostici sulle tempistiche.

A maggio del 2023, quindi, dovrebbero essere espletati i test preliminari. Tra di essi, ovviamente, è inserita anche la prova scritta TFA Sostegno. 

Di conseguenza, per settembre e ottobre del nuovo anno i vincitori degli esami iniziali dovrebbero iniziare a frequentare le lezioni.

Quanto detto, però, risulta essere una mera congettura. Infatti, non è ancora stato pubblicato il bando per l’VIII ciclo. Ciò implica che ci si può solamente basare su quanto avvenuto negli anni passati.

Nel frattempo, però, tutti coloro che aspirano a raggiungere l’abilitazione sul sostegno possono iniziare a studiare. In tal modo le possibilità di successo nel settore non potranno far altro che aumentare in maniera sostanziale.

 

 

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