Il TFA e come funziona

Il TFA e come funziona

TFA come funzionaIl modo migliore per diventare insegnante di sostegno è attraverso il Tirocinio Formativo Attivo. Per farlo, però, i concorrenti devono assimilare il TFA e come funziona.

Con una conoscenza approfondita del TFA Sostegno, gli aspiranti docenti di sostegno saranno in grado di avvicinarsi a esso con maggiore sicurezza. Oltre a ciò, la normativa riguardante il TFA è vasta e dettagliata.

La stessa è stabilita dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Il Decreto Ministeriale del 30 settembre 2011 ne definisce i dettagli. Il tutto basandosi sugli articoli n. 5 e n. 13 del Decreto Ministeriale n. 249 del 10 settembre 2010.

Questi regolamenti identificano i punti fondamentali del TFA Sostegno. Si tratta di un percorso formativo cruciale per la selezione dei futuri insegnanti di sostegno nella scuola italiana.

 

Accesso TFA Sostegno

Parlando del TFA e come funziona, è importante che gli aspiranti docenti del settore comprendano il processo di accesso a esso. Il Tirocinio Formativo Attivo è, infatti, un percorso universitario a numero limitato.

Coloro che desiderano partecipare devono prima superare una selezione basata sui loro titoli ed esami. Le regole del processo di selezione sono stabilite dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Ci sono, però, anche i requisiti utili per partecipare alle prove preselettive.

Inoltre, i criteri di accesso al TFA Sostegno variano a seconda degli istituti di rappresentanza. Quindi, nella scuola dell’infanzia e primaria i candidati devono avere uno tra:

  • laurea abilitante in Scienze della Formazione Primaria. È possibile presentare anche un analogo titolo di studio conquistato all’estero e riconosciuto successivamente in Italia;
  • diploma magistrale. Questo può essere di varie tipologie. Infatti, sono ritenuti validi il diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico, con valore di abilitazione, e il diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali. Al medesimo tempo sono ottimali anche i titoli esteri riconosciuti nel nostro stato. Questi diplomi, però, devono essere stati conquistati entro l’anno scolastico 2001/2002.


Gli aspiranti docenti di sostegno della
scuola secondaria di I e II grado, invece, devono avere una tra queste qualifiche:

  • abilitazione su una specifica classe di concorso;
  • laurea magistrale o magistrale a ciclo unico, con accesso ad almeno una specifica classe di concorso, in aggiunta ai 24 CFU per l’insegnamento.

 

Gli ITP, insegnanti tecnico-pratici, potranno aderire al TFA Sostegno col solo diploma, con accesso alla classe di concorso tecnica, fino al 2024. Dopo tale data, invece, dovranno esibire:

  • laurea di primo livello, ovvero triennale, oppure titolo equipollente o equiparato;
  • 24 CFU/60 CFU acquisiti in forma curriculare aggiuntiva o extra-curricolare nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche.

Come si svolgono le preselettive

Per acquisire una conoscenza più approfondita del TFA e come funziona, gli aspiranti docenti di sostegno devono analizzare ulteriori aspetti essenziali. Quindi, devono soffermarsi sulla fase selettiva del concorso.

Come già menzionato, i requisiti necessari per accedere alle prove preselettive rappresentano un punto di partenza fondamentale. Esse sono:

  • una prova preselettiva;
  • una prova scritta;
  • una prova orale.


Il
primo esame consiste in una serie di 60 domande a risposta multipla. Per le stesse sono fornite 5 opzioni di scelta e un tempo totale di 2 ore. Inoltre, 20 domande riguardano le competenze linguistiche e la comprensione dei testi in italiano.

Il punteggio finale viene calcolato utilizzando un sistema di valutazione dettagliato. Ogni risposta corretta vale 0,5 punti e ogni risposta sbagliata, invece, conta 0 punti. Infine, per ogni risposta non data vengono elargiti 0 punti.

Il test scritto verte sugli stessi argomenti del test precedente. I quesiti, però, sono formulati in modo più approfondito e richiedono una risposta aperta.

Nella verifica orale, invece, viene data maggiore importanza alle motivazioni dei candidati. Considerando la delicatezza del ruolo dell’insegnante di sostegno, è di grande utilità esaminare le intenzioni dei partecipanti.

 

TFA Sostegno: come funziona

A seguito di quanto esposto, si deve snocciolare l’anno di formazione del TFA. Coloro che superano la fase selettiva possono accedere all’anno formativo, che ha una durata di 8 mesi.

Durante questo periodo, gli aspiranti docenti di sostegno devono acquisire 60 CFU partecipando a molteplici attività. Esse sono così suddivise:

  • 36 CFU per le lezioni;
  • 9 CFU per i diversi laboratori;
  • 6 CFU per il tirocinio diretto;
  • 3 CFU per il tirocinio indiretto con le TIC;
  • 3 CFU per il tirocinio indiretto;
  • 3 CFU per la prova finale.


I tirocini sono di fondamentale importanza per la formazione degli aspiranti docenti di sostegno. La loro durata complessiva deve essere di
300 ore, che corrispondono a 12 CFU

Il tirocinio diretto ha una durata minima di 5 mesi. Inoltre, è svolto presso istituzioni scolastiche, sotto la supervisione di un tutor docente scelto dalla scuola stessa.

Invece, il tirocinio indiretto viene svolto presso la stessa università che ospita la specializzazione. La supervisione è assegnata agli insegnanti del corso TFA Sostegno.

 

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