TFA Sostegno: le prove preselettive

Il TFA Sostegno è il Tirocinio Formativo Attivo. Il suo scopo è quello di formare al meglio la classe docente abilitata al sostegno. Tali insegnanti, infatti, hanno il compito di incrementare la didattica scolastica quotidiana qualora vi fosse in classe la presenza di un alunno con disabilità.

I ragazzi e le ragazze con problemi fisici o mentali

vengono affiancati da un docente di sostegno che li aiuta nel compito di seguire il resto dei loro compagni. Quello che caratterizza l’istituzione scolastica italiana, infatti, è l’integrazione.

L’insegnante di sostegno serve proprio a non lasciare indietro nessuno. Ed è proprio in quest’ottica che è stato creato il TFA Sostegno. Accedervi, però, può non essere facile. Vi sono, infatti, alcune prove da sostenere prima di effettuare tale tirocinio abilitante.

 

Cos’è il TFA Sostegno

In vista di  quanto detto fino a questo momento, è facile comprendere che tale formazione debba essere strutturata nel migliore dei modi. Si può accedere solo tramite titoli ed esami.

Questo corso di formazione è annuale ed è organizzato dalle università italiane. Data la delicatezza del compito, durante questo periodo di specializzazione si devono conseguire diversi gradi di conoscenza.

Il percorso formativo prevede lezioni di scienze dell’educazione, il conseguimento di varie forme di tirocini (sia diretto che indiretto), ma anche la presenza di numerosi laboratori. Questi ultimi devono vertere intorno agli ambiti pedagogici e didattici.

Le varie lezioni, tirocini e laboratori, naturalmente, devono essere svolti nella sede dell’ateneo presso cui si è tenuto il proprio esame di accesso.

 

Cosa sono le prove preselettive

Essendo un percorso formativo a numero chiuso, risulta normale che vi siano diverse prove prima dell’effettivo accesso al TFA Sostegno. Infatti, vi sono 3 prove distinte e separate: una preselettiva, una scritta e una orale.

Spesso la prova preselettiva risulta essere uno degli scogli più insormontabili da parte degli aspiranti candidati. Si tratta, infatti, di un test formulato in maniera abbastanza particolare. 

Tale prova consiste in un test a risposta multipla composto da 60 quesiti. Questi dovranno ruotare intorno alle conoscenze didattiche, ma non solo. Sono previste anche domande sulla preparazione giuridica e psicopedagogica.

La suddivisione è la seguente. Ben 40 quesiti, a seconda dell’ordine e grado, vertono sulle competenze socio-psico-pedagogiche e didattiche. Ma anche sulla creatività e il pensiero divergente, oltre che sull’empatia e l’intelligenza emotiva.

Le restanti 20 domande, invece, riguardano le competenze linguistiche unite alla comprensione dei testi nella nostra lingua madre.

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