Rinnovo CCNL 2019/21, arriva l’ok del Consiglio dei Ministri

Rinnovo CCNL 201921, arriva l'ok del Consiglio dei Ministri_

Rinnovo CCNL 201921, arriva l'ok del Consiglio dei Ministri_La conclusione del processo di approvazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) 2019-2021 per il settore Istruzione e Ricerca è imminente. La firma definitiva del testo dovrebbe, infatti, arrivare entro gennaio 2024. Questo sviluppo segue il parere positivo espresso dal Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

 

Durante una riunione tenutasi il 19 dicembre a Palazzo Chigi, presieduta dal Vicepresidente Antonio Tajani, infatti, il Consiglio dei Ministri ha autorizzato il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, a rilasciare un parere favorevole del Governo sul CCNL. 

 

Questo contratto, che riguarda il personale del settore Istruzione e Ricerca per il periodo 2019-2021, era stato precedentemente sottoscritto il 14 luglio 2023 dall’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN) e dalle principali confederazioni e organizzazioni sindacali.

 

Il procedimento amministrativo richiede ora il controllo da parte della Corte dei Conti, che disporrà di 15 giorni per la certificazione del rinnovo del contratto. Superato questo termine, e in assenza di eventuali osservazioni da parte della Corte, l’ARAN procederà alla convocazione delle parti interessate per la firma definitiva del CCNL. 

 

Questo passo rappresenta l’ultima fase di un processo complesso e dettagliato, che segna un momento importante per il settore dell’Istruzione e Ricerca in Italia.

 

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Rinnovo CCNL 2019/21, arriva l’ok del Consiglio dei Ministri

La recente approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del CCNL sottoscritto il 14 luglio scorso dalla maggior parte dei sindacati, ad eccezione della Uil Scuola Rua, apre la strada alla firma definitiva del contratto. Questo passaggio cruciale inciderà notevolmente sia sul personale docente che su quello ATA.

 

Il nuovo CCNL, che sarà pertanto già valido per l’aggiornamento delle Graduatorie di terza fascia previsto per il 2024, introduce una serie di cambiamenti significativi. Questi aggiornamenti avranno un impatto diretto e sostanziale sulle condizioni di lavoro e sulle carriere di queste due categorie professionali nell’ambito scolastico.

 

E nei paragrafi successivi intendiamo, appunto, esplorare in modo più dettagliato le specifiche modifiche e le novità introdotte dal nuovo contratto scuola. Delineando come queste influenzeranno sia i docenti che il personale ATA. Questa analisi mira a fornire una comprensione più approfondita delle implicazioni e delle potenziali ripercussioni del CCNL nel settore dell’istruzione.

 

Rinnovo CCNL 2019/21: quali sono le novità per i docenti e per il Personale ATA?

Il CCNL 2019-2021 apporta modifiche sostanziali alle retribuzioni nel settore dell’istruzione in Italia. Questo aggiornamento del contratto vede un incremento salariale sia per i docenti che per il Personale ATA. In dettaglio, i docenti godranno di un aumento mensile medio di 124 euro, mentre per i Direttori dei servizi generali e amministrativi (DSGA) l’incremento previsto è di 190 euro al mese.

 

La Retribuzione Professionale Docenti (RPD) subirà un incremento variabile, oscillando tra 194,80 e 304,30 euro mensili. Anche il Compenso Individuale Accessorio (CIA) vedrà un aumento, con valori che si muoveranno tra 79,40 e 87,50 euro.

 

Ulteriormente, il CCNL stabilisce un aumento del 10% per le retribuzioni legate alle ore di lavoro supplementari, con fondi FMOF. Per il personale educativo e ATA impegnato nelle istituzioni scolastiche sono anche previste maggiorazioni per le indennità legate alle competenze linguistiche e per il lavoro svolto in orari notturni e festivi.

 

Inoltre, è in programma anche una revisione dell’indennità di direzione per i DSGA, che includerà integrazioni definite mediante la contrattazione integrativa a livello nazionale, sfruttando anche le risorse messe a disposizione dalla legge 160/2019. 

 

Rinnovo CCNL 2019/21: formazione durante l’orario di servizio, rimborso spese e permessi retribuiti

Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) 2019-2021 per il settore Istruzione e Ricerca apporta, tra l’altro, modifiche sostanziali anche nella gestione delle carriere e nella formazione del personale scolastico. Una delle modifiche più significative riguarda la semplificazione del processo di assegnazione delle posizioni economiche, un cambiamento rispetto ai metodi tradizionali.

 

In termini di formazione del personale docente, il contratto specifica che tale formazione si svolgerà durante l’orario lavorativo, evitando interferenze con le ore di insegnamento. I docenti coinvolti in queste attività formativa verranno riconosciuti come in servizio, con diritto al rimborso per le spese sostenute in caso di corsi tenuti fuori sede.

 

Per l’aggiornamento professionale, il contratto concede ai docenti cinque giorni annuali destinati a iniziative formative. In questi periodi, i docenti saranno esonerati dalle attività didattiche e sostituiti in accordo con le norme sulle supplenze.

 

Il CCNL prevede inoltre che i docenti e il personale ATA supplenti abbiano diritto a un permesso retribuito di tre giorni l’anno per motivi personali o familiari. Questo permesso può essere richiesto mediante autocertificazione e si estende a tutto il personale a tempo determinato per l’intera durata dell’anno scolastico o fino alla conclusione delle attività didattiche. 

 

Le novità per Personale ATA previste dal CCNL 2019/21

L’adozione definitiva del CCNL scuola avrà un impatto notevole sull’aggiornamento delle Graduatorie di terza fascia del Personale ATA. Il cui bando dovrebbe essere pubblicato presumibilmente entro la primavera del 2024.

 

Tra le importanti modifiche introdotte dal provvedimento, spicca la revisione della classificazione del Personale ATA e l’istituzione di una nuova figura professionale, l’Operatore scolastico. Quest’ultima rappresenta un importante sviluppo nelle carriere professionali all’interno del sistema scolastico.

 

Un’altra modifica significativa riguarda i criteri di accesso alle graduatorie. Il contratto richiede ora una Certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale. Questo nuovo requisito evidenzia l’importanza delle competenze digitali in ambito educativo e amministrativo. Sottolineando la necessità che il personale sia equipaggiato per rispondere efficacemente alle esigenze dell’era digitale nel settore dell’istruzione.

 

Rinnovo CCNL 2019/21: classificazione personale ATA

La nuova classificazione del Personale ATA prevista dal contratto scuola 2019/21 è così strutturata: 

 

AREARUOLI
CollaboratoriCollaboratore scolastico
Operatori

Operatore scolastico

Operatore dei servizi agrari

Assistenti

Assistente Amministrativo

Assistente tecnico 

Cuoco

Guardarobiere

Infermiere

Funzionari ed elevata qualificazioneDirettore dei servizi generali e amministrativi (DSGA)

 

Novità Personale ATA: arriva l’Operatore scolastico

La creazione del ruolo dell’Operatore scolastico nel quadro del Personale ATA segna un passo avanti nel settore delle professioni educative. Questa nuova posizione comporta l’assunzione di compiti specifici all’interno delle scuole, eseguiti in conformità a direttive precise e con responsabilità per l’accuratezza del lavoro svolto.

 

Le mansioni dell’Operatore scolastico si basano su procedure ben stabilite che, pur non necessitando di competenze altamente specializzate, richiedono una preparazione appropriata. Questa figura professionale presenta similitudini con il Collaboratore scolastico, figura già presente nel panorama scolastico.

 

Ciò che distingue l’Operatore scolastico sono alcune responsabilità aggiuntive, tra cui l’assistenza agli studenti con disabilità e il supporto ai servizi tecnici e amministrativi della scuola. Questi compiti extra conferiscono all’Operatore scolastico un profilo professionale più vasto e variegato rispetto al Collaboratore scolastico. Arricchendo l’ambiente lavorativo delle istituzioni educative e contribuendo al miglioramento generale dei servizi offerti nel settore scolastico.

 

Nuovo requisito Personale ATA: la Certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale 

L’attuazione del nuovo contratto del settore Istruzione e Ricerca stabilisce che la Certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale diventi un criterio indispensabile per l’ammissione nelle Graduatorie di terza fascia del Personale ATA. Questa iniziativa è un passo significativo nell’integrare le competenze digitali nel sistema educativo.

 

L’unica figura professionale per la quale non sarà richiesta tale certificazione è quella del Collaboratore scolastico. Questa esenzione potrebbe essere attribuita alle specifiche funzioni svolte da questa categoria di personale, che potrebbero non necessitare di avanzate abilità digitali.

 

Il personale già incluso nelle graduatorie attuali senza questa certificazione avrà a disposizione un periodo di transizione di un anno per ottenere il titolo necessario. Questa opportunità è riservata a chi ha già effettuato almeno un giorno di supplenza.

 

Al termine di questo periodo, coloro che non avranno acquisito la certificazione perderanno il loro posto nelle graduatorie. 

 

Inoltre, coloro che sono presenti nelle graduatorie ma non hanno mai svolto un giorno di supplenza e non possiedono la certificazione digitale saranno rimossi direttamente dalle graduatorie ATA.

 

Queste regolamentazioni dimostrano un impegno rinnovato nel garantire che il personale ATA sia equipaggiato adeguatamente per operare in un contesto scolastico in crescente evoluzione digitale.

 

Rinnovo CCNL 2019/21: la soddisfazione e la richiesta della FLC CGIL 

All’indomani del parere favorevole espresso dal Consiglio dei Ministri, Gianna Fracassi, segretaria generale della FLC CGIL, ha voluto commentare questo importante risultato

 

“Esprimiamo soddisfazione perché finalmente sono stati superati i primi due step relativi all’iter di certificazione del CCNL – le parole della segretaria generale – Auspichiamo che l’ultimo passaggio, di competenza della Corte dei Conti – 5 mesi per il controllo di Mef e Dipartimento di Funzione Pubblica sono una vera enormità burocratica – avvenga in tempi rapidi. 

 

Questo contratto riguarda quasi 1 milione e 300 mila lavoratrici e lavoratori dei settori scuola, università, ricerca e Alta formazione artistica e musicale, ancora in attesa di ricevere gli ultimi aumenti di un triennio scaduto già da molti anni”.

 

Infine, Fracassi commentato: “Bene, dunque, che si chiuda questa partita e che si possa aprire il tavolo negoziale per il rinnovo del CCNL 2022-2024. Ma con risorse adeguate al dato dell’inflazione nel triennio di riferimento. 

 

Infatti, per riconoscere il lavoro fatto dal personale del comparto Istruzione e Ricerca in questo periodo di inflazione altissima, le risorse stanziate in legge di bilancio dal Governo Meloni sono insufficienti e andrebbero considerevolmente aumentate”.

 

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