Negli ultimi giorni, una notizia vitale in tutti i settori dell’istruzione riguarda la pubblicazione del CCNL 2019-2021. Al suo interno, uno degli argomenti cruciali che spicca è il periodo di prova per ATA.
Il personale ATA è soggetto a una fase iniziale di valutazione. Inclusi coloro che sono stati assunti a tempo indeterminato sia a tempo pieno che parziale,
La durata di questo periodo di prova è specificata dalle normative attuali. Ciò rende essenziale esaminare un aspetto che potrebbe avere un impatto significativo sulla carriera di molti professionisti del settore.
Da queste poche righe, dunque, se ne comprende l’importanza decisiva. Quindi, è necessario soffermarsi sul periodo prova ATA.
Periodo prova ATA
L’importanza del periodo di prova ATA è indiscutibile. I nuovi membri del personale ATA, recentemente inseriti con contratto a tempo indeterminato, si trovano ad affrontare un periodo di valutazione.
Lo stesso è determinato in base alle rispettive categorie di impiego. Tale momento cruciale, finalizzato a valutare le competenze e l’idoneità dei nuovi dipendenti, è disciplinato nei seguenti termini:
- due mesi per i dipendenti assegnati alle Aree di Collaboratore e di Operatore;
- quattro mesi per i dipendenti assegnati all’Area di Assistente;
- sei mesi per i dipendenti assegnati all’Area dei Funzionari ed Elevate Qualificazioni.
È importante sottolineare che, in conformità con i criteri stabiliti dall’amministrazione, alcuni dipendenti possono essere esentati da questo periodo di prova. Il tutto previo consenso dell’interessato.
Ciò si verifica nel caso in cui abbiano già superato con successo un periodo di prova analogo nello stesso profilo professionale. Oppure in un profilo equiparabile presso un’altra amministrazione pubblica, anche se appartenente a un diverso comparto.
È fondamentale notare un fattore di primaria importanza. Infatti, sarà preso in considerazione solo il servizio effettivamente prestato dal dipendente.
La scelta di esentare alcuni dipendenti è volta a riconoscere e valorizzare l’esperienza e le competenze già acquisite nel campo professionale.
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La sospensione e le assenze
La sospensione del periodo di prova ATA può verificarsi in diverse circostanze. Tra cui l’assenza per motivi di malattia o altre situazioni previste dalla legge o dai CCNL.
Nel caso specifico di malattia, il dipendente ha il diritto di mantenere il proprio posto per un massimo di sei mesi. Oltre questo periodo, potrebbe verificarsi la risoluzione del rapporto di lavoro.
Per infortuni sul lavoro o malattie correlate al servizio, si applica l’articolo 20 del CCNL del 29 novembre 2007. Esso tratta infortuni e malattie di origine lavorativa.
Le assenze riconosciute come motivo di sospensione sono trattate economicamente allo stesso modo dei dipendenti al di fuori del periodo di prova.
Durante il periodo di prova, entrambe le parti hanno il diritto di interrompere il rapporto in qualsiasi momento senza preavviso né indennità sostitutiva. A meno che non siano applicate le sospensioni previste dal comma 4.
Il recesso è efficace dalla comunicazione alla controparte, con l’amministrazione obbligata a motivare la sua decisione.
Se il periodo di prova si conclude senza risoluzione del rapporto di lavoro, il dipendente è confermato nel servizio. Con riconoscimento dell’anzianità dalla data di assunzione.
In caso di recesso, la retribuzione è corrisposta fino all’ultimo giorno di effettivo servizio. Inclusi gli importi della tredicesima mensilità maturati.
È importante notare che il periodo di prova può essere rinnovato o prorogato una sola volta, come indicato nell’articolo 62 del CCNL.
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