Sono oltre 400 mila i precari in attesa del via libera per la presentazione delle istanze di inserimento/aggiornamento/trasferimento nell’ambito delle GPS per il biennio 2022/24. Il testo definitivo dell’ordinanza ministeriale, con l’indicazione della data di avvio delle procedure, è atteso in settimana. Ma, intanto, l’Anief
(Associazione nazionale insegnanti e formatori), non nasconde tutto il proprio disappunto e minaccia ricorsi.
Del resto le organizzazioni sindacali erano già intervenute duramente in occasione della presentazione della bozza dell’ordinanza, chiedendo a più riprese correzioni, aggiustamenti e un netto cambio di rotta. Da parte sua, invece, il Ministero dell’Istruzione aveva accolto solo alcune delle osservazioni. Decidendo, per il resto, di andare avanti nonostante il malcontento generale. E, probabilmente, a ben poco è servito anche il parere espresso dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI). Quest’ultimo, infatti, pur dando sostanzialmente parere favorevole al provvedimento, aveva insistito su alcune criticità. Sotto accusa, in particolare, la mancanza di trasparenza nell’attribuzione degli incarichi, la continuità didattica, la durata della finestra temporale per la presentazione delle domande, le sanzioni per le rinunce e l’impossibilità di includere i titoli conseguiti dopo il 20 luglio. Tuttavia, per sapere quali eventuali variazioni il Ministero abbia deciso di apportare alla bozza del documento, bisognerà aspettare la pubblicazione del testo definitivo. Ormai attesa a giorni. Difficile, infatti, che si vada oltre questa settimana. Con l’inizio delle procedure che dovrebbero, pertanto, essere fissato per il 9 maggio.
Esclusioni “eccellenti”
Sono davvero tantissimi gli aspiranti docenti che, salvo imprevedibili colpi di scena dell’ultimo momento, resteranno fuori dalle GPS. Che, lo ricordiamo, saranno valide per tutto il prossimo biennio, ovvero per gli anni scolastici 2022/23 e 2023/24. Nello specifico, coloro che conseguiranno un titolo di studio entro il prossimo 20 luglio. E parliamo non solo di quanti conseguiranno un titolo di studio all’estero, entro tale data. Ma anche di chi raggiungerà l’ambito traguardo del diploma di maturità o anche della laurea in Italia. Ma non è tutto. Perché rischiano di essere esclusi da questo fondamentale strumento anche quanti completeranno il TFA Sostegno oltre la data limite del 20 luglio. “Si tratta – accusa l’Anief – di esclusioni semplicemente assurde che, se confermate, ci vedranno scendere in campo con tutta una serie di ricorsi al giudice di competenza. Per difendere i diritti di migliaia di aspiranti docenti che si troverebbero incredibilmente fuori dalle GPS per tutto il prossimo biennio”.
Anief e i ricorsi
L’associazione sindacale presieduta da Marcello Pacifico è sul piede di guerra. Non è disposta in alcun modo ad accettare passivamente le “condizioni” imposte dal Ministero dell’Istruzione. Il Ministro Patrizio Bianchi ed il governo sono avvisati. O si accettano le rettifiche suggerite da più parti o arriverà una pioggia di ricorsi che sicuramente non faciliterà il cammino delle GPS. “Il testo sinora prodotto – fa sapere l’ufficio legale di Anief – è palesemente illegittimo. Allo stesso modo riteniamo illegittimo non sciogliere la riserva per la specializzazione su sostegno conseguita entro il 31 luglio con il TFA VI ciclo (inserimento in I fascia) o per la laurea in Scienze della formazione primaria e il titolo conseguito all’estero non riconosciuto al 20 luglio dal Ministero dell’Istruzione. Non è possibile procedere con questi criteri. E a nostro avviso è altrettanto errato non consentire l’inserimento con riserva e lo scioglimento della stessa per il diploma ITP o la laurea conseguita entro il 20 luglio (inserimento in seconda fascia). Auspichiamo una revisione del testo da parte del Ministero. In caso contrario, avvieremo una inevitabile pioggia di ricorsi a tutela dei diritti e della professionalità degli aspiranti docenti”.