Il 2023 segnerà un punto di svolta per l’istruzione italiana con l’introduzione di sei procedure concorsuali innovative. Quattro di queste saranno dedicate alla scelta di nuovo personale docente, mentre due saranno destinate alla selezione di dirigenti scolastici.
Questi concorsi rappresentano un passo fondamentale nel plasmare la prossima generazione di leader nell’istruzione. Fornendo un’elevata qualità nell’insegnamento, assicurano l’inserimento nel sistema educativo solo dei candidati più idonei e competenti. Contribuendo così a costruire l’istruzione del futuro e a educare i futuri cittadini.
Concorso scuola 2023: dirigente scolastico
Le prossime procedure concorsuali riguarderanno i candidati alla direzione scolastica, con un concorso ordinario a livello regionale (il cui bando dovrebbe essere emesso entro luglio) e un concorso straordinario su scala nazionale. Per il quale, invece, è stato già pubblicato il bando per l’ammissione al corso di formazione intensiva nelle ultime settimane.
Il concorso ordinario DS si svolge dopo cinque anni dall’ultima procedura concorsuale e sarà aperto ai docenti che soddisfano i seguenti requisiti:
- assunzione con contratto a tempo indeterminato;
- conferma in ruolo secondo quanto previsto dalla normativa vigente;
- diploma di laurea magistrale, specialistica ovvero di laurea conseguita in base al previgente ordinamento. Oppure diploma accademico di secondo livello rilasciato dalle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica. Ovvero diploma accademico di vecchio ordinamento congiunto con diploma di istituto secondario superiore;
- 5 anni di servizio effettivo.
Il concorso straordinario DS è riservato, a sua volta, ai docenti partecipanti al concorso del 2017 che hanno attivato un ricorso legale tempestivo per vari motivi. Questi includono il mancato superamento delle prove, l’accesso garantito da una misura giudiziaria cautelare o un contenzioso pendente legato al fallimento della prova orale.
Concorso scuola 2023: docenti
La prima procedura riguarda l’assunzione straordinaria di circa 19.000 docenti di sostegno, provenienti dalla I fascia delle Graduatorie provinciali per le supplenze (GPS), con un anno di formazione e prova come requisito pre-ruolo.
Il Concorso straordinario ter costituisce un altro step significativo, come annunciato dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il 6 aprile scorso. Sebbene il bando fosse previsto per fine giugno, la sua pubblicazione potrebbe subire un ritardo.
Questa iniziativa affiancherà le misure del PNRR, mirando a stabilizzare circa 35.000 nuovi docenti. Tuttavia, una volta superato il concorso, i vincitori dovranno completare un anno di formazione e prova. Oltre a ottenere i crediti formativi universitari necessari per raggiungere il totale di 60 CFU imposto dalla Riforma Bianchi.
I requisiti per poter partecipare al concorso scuola 2023 straordinario sono:
- 3 anni di servizio (di cui uno nella specifica classe di concorso per cui ci si candida) negli ultimi 5 anni;
- 24 CFU (conseguiti entro il 31 ottobre 2022).
Il Concorso ordinario e straordinario IRC
Gli aspiranti docenti di religione si preparano per affrontare sia un concorso ordinario che uno straordinario nei prossimi mesi, con un totale di 6.442 posti disponibili. La certificazione di idoneità diocesana è un requisito fondamentale per la partecipazione.
Non possiamo ignorare la situazione dei docenti di religione cattolica, che dal 2004 aspettano un concorso, vivendo un precariato che dura ormai da vent’anni.
In questo lasso di tempo, abbiamo assistito al passaggio di tre Presidenti della Repubblica e dodici Ministri dell’Istruzione, senza la pubblicazione del tanto atteso bando. L’anno 2019, con l’emanazione della legge n. 59 e l’accordo tra il Ministro dell’Istruzione e il Presidente della Conferenza Episcopale, sembrava segnare una svolta, ma la situazione non è mutata.
La pandemia e i successivi decreti ‘mille proroghe’ hanno ulteriormente rallentato il processo, portandoci al giugno 2023 senza alcun avanzamento tangibile.
Le nuove regole del Concorso scolastico
Il recente decreto PA2, ora ufficialmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale, introduce una serie di modifiche di rilievo nel quadro regolatorio dei concorsi.
Durante il periodo di implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), i concorsi seguiranno un iter semplificato. La fase iniziale prevede un quiz informatizzato a risposte multiple, comune a tutte le classi di concorso. E finalizzato alla verifica delle competenze pedagogiche, psicopedagogiche, didattiche, informatiche e linguistiche (inglese) dei candidati.
Alla fine del periodo di attuazione del PNRR sarà, invece, possibile prevedere una prova scritta a risposta aperta.
La prova orale mira a una valutazione più dettagliata delle competenze e delle conoscenze specifiche del candidato, con un focus sulla materia della classe di concorso o sul tipo di posto per il quale si concorre. La capacità didattica e l’abilità nell’arte dell’insegnamento verranno anche valutate attraverso un specifico test di valutazione.