Un’importante svolta riguarda i percorsi abilitanti docenti, con la recente pubblicazione del Decreto PA bis sulla Gazzetta Ufficiale. Il decreto introduce significativi cambiamenti nel settore scolastico, puntando ad arricchire la normativa riguardante la formazione iniziale degli insegnanti.
La modifica di maggior rilievo riguarda l’eliminazione delle restrizioni sul numero di docenti abilitati per specifiche classi di concorso. In pratica, non ci saranno più limitazioni al numero di insegnanti che possono ottenere l’abilitazione per una determinata disciplina.
Percorsi abilitanti docenti, stop alle restrizioni. Novità ingabbiati
Importanti cambiamenti sono previsti per i docenti “ingabbiati” grazie all’entrata in vigore del Decreto PA2. Che mira a introdurre modifiche significative nella normativa relativa alla professione docente.
In particolare, il decreto prevede l’eliminazione del comma 2 dell’art. 2-bis del decreto legislativo del 13 aprile 2017, che conteneva la seguente formulazione:
- “senza che, in generale o su specifiche classi di concorso, si determini una consistenza numerica di abilitati tale che il sistema nazionale di istruzione non sia in grado di assorbirla”
Di conseguenza, viene eliminata la parte che stabiliva un limite numerico per i docenti abilitati.
Inoltre, questa significativa modifica comporta la separazione tra il fabbisogno di insegnanti e il numero di posti disponibili. Consentendo una maggiore flessibilità senza restrizioni quantitative.
Percorsi abilitanti docenti: 30 CFU online
Una delle novità introdotte dal nuovo provvedimento riguarda i corsi da 30 CFU, destinati ai docenti che desiderano acquisire ulteriori abilitazioni. Questi corsi saranno erogati online e coinvolgeranno:
- i docenti specializzati nel sostegno che non hanno ancora ottenuto l’abilitazione;
- coloro che cercano di acquisire una seconda abilitazione.
Un’importante novità riguarda anche i vincitori dei prossimi concorsi ordinari che non hanno ancora conseguito l’abilitazione: avranno l’opportunità di sostenere nuovamente la prova finale del corso abilitante.
Tuttavia, è fondamentale sottolineare che in caso di fallimento anche alla seconda occasione, questi docenti saranno esclusi dalla graduatoria concorsuale. E non potranno essere inseriti nel ruolo. I partecipanti al concorso con i 30 CFU, d’altra parte, avranno la possibilità di completare il percorso abilitante integrando i CFU mancanti.
Una nuova disposizione riguarda anche i partecipanti al Concorso straordinario ter che hanno conseguito i 24 CFU entro il 31 ottobre 2022. Nel caso di vittoria, saranno tenuti a seguire un percorso formativo di 36 CFU, come stabilito dal DPCM 60 CFU, che al momento è ancora in fase di pubblicazione.
Infine, per gli anni accademici 2023/2024 e 2024/2025, i percorsi universitari e accademici di formazione iniziale potranno essere svolti in modalità telematica fino al 50% del totale. Tuttavia, le attività di tirocinio e laboratorio rimarranno escluse da questa modalità.
Percorsi abilitanti docenti, la Riforma Bianchi
La Riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti, promossa dall’ex Ministro Bianchi, è stata definita attraverso il DL n. 36/2022, convertito nella legge n. 79/2022. Questo nuovo quadro normativo introduce importanti cambiamenti nel settore dell’istruzione, in particolare per quanto riguarda la scuola secondaria di primo e secondo grado. A partire dall’introduzione dei 60 CFU insegnamento e l’addio ai 24 CFU.
Il sistema rinnovato si sviluppa in tre fasi fondamentali:
- percorso universitario e accademico abilitante di formazione iniziale, che prevede una prova finale e deve corrispondere a un minimo di 60 CFU/CFA. Durante questo percorso, gli aspiranti docenti sviluppano competenze teorico-pratiche e, al termine, conseguono l’abilitazione.
- concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale, che offre l’opportunità di accedere al ruolo docente.
- un anno di formazione e prova, durante il quale i candidati selezionati affrontano un periodo di servizio che include un test finale e una valutazione conclusiva.
Attraverso il percorso universitario e accademico abilitante, gli aspiranti insegnanti acquisiscono una solida preparazione teorica e pratica per affrontare le sfide del mondo dell’istruzione. Il concorso pubblico nazionale rappresenta un’importante tappa per l’accesso al ruolo docente. Mentre il periodo di formazione e prova permette di consolidare le competenze acquisite e valutare le capacità degli aspiranti docenti.
I nuovi requisiti d’accesso al Concorso scuola
Gli aspiranti docenti della scuola secondaria, al fine di partecipare al concorso, devono soddisfare determinati requisiti aggiuntivi al titolo di studio.
Devono, cioè, essere essere in possesso di uno dei seguenti requisiti:
- 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022;
- 30 CFU ottenuti attraverso il relativo percorso universitario;
- 60 CFU acquisiti tramite il percorso universitario corrispondente;
- 3 anni di servizio, anche non continuativi, presso scuole statali negli ultimi cinque anni, di cui almeno uno specifico nella classe di concorso per cui si partecipa.