Concorso docenti, boom di bocciati con i quiz

Grandi polemiche in corso per quanto riguarda il concorso docenti scuola secondaria. Sembra proprio che le prove scritte a risposta multipla non stiano raccogliendo il favore dei candidati e degli addetti ai lavori. 

I toni negativi sul modello previsto dalla semplificazione introdotta dal Decreto Sostegni Bis, sono tutti sulla stessa lunghezza d’onda.

 

Molti candidati sono usciti dall’aula amareggiati e sconfitti, ma con la stessa idea: il sistema a quiz non seleziona il merito.

Le varie voci politiche e sindacali stanno chiedendo a gran voce di eliminare questo modello per i concorsi. Che viene giudicato estremamente semplificato e rischia di portare al paradosso creando un sistema facilitato per i giovani senza esperienza. Mentre vengono penalizzati i precari con anni di servizio alle spalle.. 

Sembra esserci la tendenza ad avere un numero altissimo di bocciati. Si tratta del 90% dei candidati. Non si erano mai registrati dei numeri del genere. 

 

Prova agevolata nei tempi, ma estremamente nozionistica per i candidati

Questo tipo di procedura mira a semplificare la prova concorsuale, rendendola più agevole rispetto ai tempi di svolgimento che richiedevano di solito le tradizionali prove scritte.

Chiaramente viene da pensare che da parte dei candidati ci sia una scarsa preparazione, oppure che i quesiti siano particolarmente difficili. Tuttavia, si tratta di candidati che sono tutti laureati (ed eccezione degli ITP). Perciò si ritiene che debbano conoscere i nuclei della disciplina, altrimenti ci sarebbe da mettere in discussione l’intero sistema accademico.

É molto più probabile che i quesiti in questione lascino poco spazio ai candidati di dimostrare le competenze richieste dallo stesso bando.

Il tempo di due minuti disponibili per ogni quesito può dimostrare solamente l’ottima memoria del candidato. Di certo non come egli potrà fare acquisire conoscenze ed esercitare abilità ai suoi studenti. 

Alcune classi di concorso abbracciano moltissime aree disciplinari, e il test richiede conoscenze che può ricordare solo chi è in possesso di una memoria infallibile

Il reclutamento docenti non può, quindi, basarsi su un quiz di tipo contenutistico. Dovrebbe piuttosto basarsi su un sistema e una procedura che permettano di reclutare i docenti preparati sul piano disciplinare. E, soprattutto, assolutamente capaci di gestire la dinamica insegnamento-apprendimento. Il ruolo del docente è un ruolo strategico che deve necessariamente suscitare un interesse negli studenti che vada oltre il semplice nozionismo. 

Inoltre, ci sono state diverse segnalazioni (specialmente da parte dei candidati della classe di concorso A060) riguardo alcuni quesiti posti in modo errato e di dubbia interpretazione. Con risposte che potevano considerarsi parzialmente corrette o errate in tutte le opzioni. Non bisogna, d’altro canto, dimenticarsi del fatto che in alcuni quesiti erano presenti alcuni errori di battitura che, per un concorso di questa portata, sono veramente improponibili.

Ed è per questo che non si arresta l’ondata di polemiche per l’altissimo numero di respinti al concorso. Le domande “chiuse” sono state ritenute troppo nozionistiche

 

L’opinione della politica

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, si è sempre scagliato contro questo metro di giudizio. “La conoscenza – ha commentato – non si misura su opzioni che mettono fuorigioco le mille sfumature che dovrebbero caratterizzare un pensiero critico e complesso”. La denuncia riguarda però anche i contenuti delle prove e Acerbo ritiene che tra i quesiti ci fossero anche domande non inerenti in nessun modo alla materia d’insegnamento.

Rifondazione Comunista si dichiara quindi “al fianco di insegnanti” ritenuti “inadatti a una valutazione sbagliata e mortificante” e chiede con forza “un sistema di reclutamento che valuti soprattutto la capacità di stabilire relazioni tra alunni e insegnanti, visto che parliamo di laureati in discipline specifiche, sulle quali sono stati già ampiamente valutati”.

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