Troppi bocciati e troppi errori nel quizzone che ha, di fatto, preso il posto della prova scritta? Candidati furiosi? Una valanga di ricorsi in arrivo? Sindacati sul piede di guerra per protestare contro quello che definiscono “un terno al lotto”? Mentre il Concorso ordinario per titoli ed esami finalizzato al reclutamento del personale docente della scuola
Secondaria è letteralmente nella bufera, il Ministro Patrizio Bianchi resta imperturbabile. E per nulla intenzionato a fare retromarcia rispetto al sistema, tanto contestato, delle crocette. O quasi. “Mi assumo tutte le mie responsabilità – ha, anzi, affermato – La verità è che questo governo, con un decreto che abbiamo votato tutti, ha deciso di usare per i concorsi strumenti computer-based. E questo vuol dire oggettività e, soprattutto, significa togliere ogni discrezionalità alle commissioni esaminatrici”. Lo stesso ha poi voluto precisare: “Abbiamo istituito una commissione di esperti per elaborare una formula che, valutando anche il superamento delle crocette, garantisca la stessa oggettività dell’attuale Concorso ordinario in corso. Vogliamo che si creino le condizioni per poter espletare i concorsi stessi su base annuale e, allo stesso tempo, dare certezze e garanzie a tutti”. Ma che ci sia ancora un pizzico di confusione ed incertezza risulta chiaro dalle parole successive del MInistro. “Si tratta – ha aggiunto Bianchi – di una scelta di questo governo indirizzata ad avere risultati oggettivi. Risultati che, soprattutto, possano essere compatibili con i concorsi annuali. Anche perché l’accumulo di precari è dato proprio dall’irregolarità degli anni passati e dall’aver trascinato nel tempo i concorsi”.
Riforma del reclutamento dei docenti
Ma cosa prevede al riguardo la nuova riforma del reclutamento dei docenti voluta proprio da Bianchi e che ha appena ottenuto il via libera del Consiglio dei Ministri? Nello specifico, la stessa prevede, in sostituzione dell’attuale esame, il superamento di una prova scritta con quesiti a risposta multipla. Il tutto finalizzato all’accertamento delle conoscenze e delle competenze degli aspiranti docenti relativamente alla disciplina della classe di concorso per la quale concorrono, ma anche alle metodologie e alle tecniche della didattica disciplinare, all’informatica e alla lingua inglese.
Crocette sì, crocette no
Certo è che appena poche settimane fa il Ministro Bianchi, commentando negativamente l’attuale formula, aveva lasciato intendere di voler voltare nettamente pagina rispetto al quizzone a crocette. Soprattutto alla luce delle eccessive bocciature e delle tante polemiche sollevate dal Concorso ordinario per la scuola secondaria attualmente in fase di svolgimento. “E’ un concorso – aveva detto – che noi abbiamo ereditato dal passato, con una modalità di organizzazione anche delle prove che si è dimostrata non adeguata”. Il Ministro aveva, quindi, concluso: “La nostra volontà è quella di andare verso concorsi annuali. Ecco perché, per quanto ci riguarda, questo Concorso è l’ultimo passaggio di una storia precedente che ha dimostrato tutti i limiti. Non abbiamo nessun dubbio al riguardo”. Una posizione ferma e decisa. Almeno così sembrerebbe. Cosa aspettarsi, quindi, per il prossimo Concorso? Stando alle ultime dichiarazioni dello stesso Bianchi, le nuove prove dovrebbero essere pur sempre test a risposte multipli computer-based, ma sostanzialmente diverse nella formulazione e nei contenuti rispetto alla prova “incriminata”. E questo anche grazie alla commissione di esperti istituita ad hoc. O, almeno, questa è la speranza di candidati e sindacati.