Didattica Inclusiva: Cos’è e l’Importanza a Scuola

La scuola è aperta a tutti gli studenti in maniera indistinta. Proprio per questo motivo è importante che gli insegnanti svolgano un ruolo di inclusione che risulta fondamentale soprattutto per le fasce più deboli della classe.

Alcuni alunni possono, infatti, avere delle disabilità fisiche o mentali che possono essere più o meno rilevanti. Ad ogni modo,  queste problematiche non devono in alcun modo condizionare la buona riuscita delle lezioni scolastiche.

Ed è proprio in quest’ottica che si inseriscono la didattica inclusiva e la figura del docente di sostegno.

Tra coloro che necessitano della didattica inclusiva vi sono gli alunni con BES e gli alunni con DSA.

Cos’è la didattica inclusiva

La didattica inclusiva viene catalogata come un orientamento educativo e il suo compito è quello di superare la rigidità delle tradizionali metodologie didattiche per aiutare gli studenti con difficoltà a seguire in maniera più agevole le lezioni e a integrarsi al meglio con il resto della classe.

Tra coloro che necessitano della didattica inclusiva vi sono, in particolare, gli alunni BES, gli alunni DSA, le persone affette da dislessia e gli studenti non vedenti.

La terminologia stessa indica lo scopo primario di questo tipo di didattica: l’inclusività. Le differenze non devono, dunque, essere viste come un ostacolo insormontabile, quanto piuttosto come un elemento da accettare e valorizzare all’occorrenza.

Inoltre, la didattica inclusiva prevede la creazione di un percorso formativo personalizzato durante il quale ognuno – con i propri tempi e i propri mezzi – sarà in grado di raggiungere i traguardi prefissati per il proprio accrescimento culturale.

I docenti di sostegno

Le figure predisposte a rendere tutto ciò possibile sono i docenti di sostegno i quali, in collaborazione con gli altri insegnanti, devono farsi promotori dell’integrazione nel gruppo classe dello studente con difficoltà.

Le modalità di apprendimento, poi, hanno diversi mezzi su cui potersi basare ed eventualmente ampliare. L’utilizzo dei mezzi tecnologici, per esempio, è un ottimo strumento, ma altrettanto utili allo scopo sono anche la didattica metacognitiva, la LIM, l’arte e la musica.

La scuola italiana, in ogni caso, ha il grande merito di essere la più inclusiva dell’intero continente.

Occorre, tuttavia, tenere presente che i pilastri della didattica inclusiva sono 4: progettazione, collaborazione, efficacia e, infine, relazioni ed emozioni.

La progettazione prevede proprio il disegnare la didattica in base alle caratteristiche, alle abilità e ai bisogni del singolo allievo. La collaborazione, invece, consiste nella partecipazione attiva di tutti i soggetti chiamati in causa.

L’efficacia si riferisce alla messa in atto di strategie efficaci per l’intero gruppo classe e non solo per lo studente con difficoltà. Infine, le relazioni ed emozioni sono l’ingrediente finale che devono arricchire le metodologie didattiche messe in campo.

Condividi L'articolo

Articoli Correlati

Ecco come
Vincere il concorso Docenti
Ultime ore

La Promo scade tra:

Ore
Minuti
Secondi