L’importanza delle certificazioni linguistiche per i docenti

Il mondo scolastico è cambiato molto negli ultimi anni. Le competenze richieste non riguardano più solo ed esclusivamente la propria classe di concorso. Un docente, infatti, è ormai un professionista avente diverse conoscenze dalla propria parte e da cui attingere in ogni momento.

In una società globalizzata come quella in cui

viviamo attualmente risulta impensabile che una figura così decisiva possa avere carenze in aspetti essenziali. Le competenze linguistiche rientrano tra gli elementi ormai obbligatori per gli insegnanti.

Che si parli di graduatorie di varia natura o della partecipazione a un concorso, non importa. Le certificazioni linguistiche sono ritenute un elemento imprescindibile per poter accedere al mondo scolastico.

 

Cosa sono le certificazioni linguistiche

Gli aspiranti docenti sono ormai tenuti a possedere all’interno del proprio curriculum vitae una certificazione linguistica che attesti le loro capacità in tale materia. Lo dimostra la possibilità di aumentare il proprio punteggio all’interno delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) proprio grazie a tali attestati.

Bisogna, inoltre, ricordare come la Riforma Madia del pubblico impiego abbia reso obbligatorio per qualunque impiegato pubblico conoscere la lingua inglese. Non deve, dunque, stupire il fatto che essa sia pretesa anche all’interno del mondo scolastico.

Le certificazioni linguistiche sono la conferma dell’effettiva preparazione del candidato in tale ambito. A seguito di un corso preparatorio, è previsto un test in grado di accertare le competenze acquisite e la concreta bravura di comprendere, scrivere, leggere e parlare nella lingua inglese.

Il parametro minimo richiesto dai vari bandi nazionali è quello del B2 che corrisponde al livello intermedio-avanzato. Questo, naturalmente, vale anche per il concorso docenti in cui vi è ormai la prassi di verificare il livello del candidato in ambito linguistico.

 

Come sono suddivise le certificazioni linguistiche

Per poter avere maggiori possibilità all’interno delle graduatorie docenti, dunque, le certificazioni linguistiche risultano essere ottime alleate. Queste ultime, infatti, sono in grado di far avanzare il candidato a seconda del grado delle proprie competenze.

Quando si parla di certificazioni linguistiche ci si riferisce al Quadro comune di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER). Esso è un sistema riconosciuto a livello internazionale e serve per accertare e valutare le effettive capacità di parlare una lingua straniera.

In tale sistema sono presenti differenti livelli da raggiungere. Per la precisione 6. Da distinguere in 3 aree di competenza. I primi sono divisi in A1, A2, B1, B2, C1 e C2. Le seconde, invece, si distinguono in base, autonomia e padronanza. 

Le certificazioni linguistiche, infine, devono attestare le abilità dell’utente di destreggiarsi tra le seguenti cognizioni: scrittura, ascolto, lettura, espressione orale, dialogo.

 

Quanto valgono le certificazioni linguistiche nelle GPS

In vista di quanto detto fino a questo momento, non deve affatto sorprendere il fatto che le certificazioni linguistiche siano divenute essenziali anche per accedere alla propria classe di concorso e non solo.

Per poter scalare le Graduatorie Provinciali per le Supplenze, per esempio, le certificazioni linguistiche sono indispensabili. Il livello B2 è in grado di dare ben 3 punti in più all’aspirante docente. Con il C1 i punti ottenuti sono 4, mentre con il livello C2 sono addirittura 6 i punti in più.

Bisogna però ricordare che per ogni lingua straniera verrà valutato un solo titolo. Se, inoltre, si è in possesso di tutti i livelli poc’anzi citati nelle medesima lingua, verrà considerata la certificazione linguistica di maggior livello. Le restanti, dunque, non daranno alcun punteggio.

 

Cos’è il CLIL

Un discorso differente deve essere svolto per quanto riguarda il CLIL. L’acronimo sta a indicare la dicitura Content and Language Integrated Learning. Tale sigla designa un particolare metodo che prevede al proprio interno l’insegnamento in lingua straniera.

Questo passaggio deve essere sottolineato con cura. L’insegnamento non deve affatto riguardare la mera lingua inglese. Tale percorso formativo si riferisce alla idoneità dell’utente nel seguire lezioni di varie materie, dunque storia o matematica per esempio, ma in lingua inglese.

Proprio in vista di ciò, il MIUR ha stabilito di dare maggior punteggio in graduatoria a coloro che riusciranno a ottenerlo. Presentare nel proprio curriculum vitae il CLIL accompagnato a un’altra certificazione linguistica, infatti, risulta importantissimo.

Il CLIL più l’attestato di B2, per esempio, è in grado di dare all’aspirante docente ben 6 punti in più. Il CLIL dona quindi 3 punti in più rispetto alla valutazione normale. Per questo motivo, CLIL+ C1 equivale a 7 punti, mentre CLIL+ C2 sono ben 9 punti da valutare nelle graduatorie.

 

Le certificazioni linguistiche e il lavoro

Le certificazioni linguistiche, però, non hanno valore solo all’interno delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze. Come già ricordato in precedenza, esse sono diventate un requisito obbligatorio per tutti coloro che aspirano a entrare nel mondo del lavoro pubblico.

Le competenze in lingua inglese vengono richieste anche durante i concorsi pubblici. La scuola italiana è, infatti, divenuta ormai da tempo multietnica e risulta fondamentale che un professore riesca a farsi comprendere da tutti i suoi alunni.

Inoltre, anche per le altre figure presenti nella scuola, conoscere l’inglese o un’altra lingua straniera può fare la differenza nell’integrazione o meno degli studenti provenienti da altri stati.

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