L’importanza dell’inclusione scolastica

Uno dei temi a cui si dà molto credito negli ultimi anni è l’importanza dell’inclusione scolastica. Elemento cardine per rendere tutti gli alunni in grado di affrontare con serenità le lezioni quotidiane.

Vi è, infatti, differenza tra uguaglianza ed equità. La prima prevede di dare a tutti i partecipanti le medesime occasioni, mentre la seconda distribuisce tali opportunità in base alle esigenze. Proprio su tale scarto si concentra l’inclusione scolastica.

 

Le leggi sull’inclusione scolastica

Avere delle determinate problematiche può comportare numerosi svantaggi sia dal punto di vista sociale che da quello culturale. Proprio per questa ragione, il Governo deve mettere in campo delle risorse che possano arginare tutto ciò. Ecco perché sono nate le leggi sull’inclusione scolastica.

Tra le prime comparse nel nostro Paese in questa direzione vi è la Legge n. 118/71. All’interno dell’articolo 5 si può notare come vengano introdotti gli educatori specializzati. Presso le università e gli enti pubblici e privati, tale legge prevede la formazione di assistenti-educatori, di assistenti sociali e di personale paramedico.

 

Il docente di sostegno

Con il Decreto del Presidente della Repubblica del 31 ottobre 1975, n. 970 si ha poi la vera e propria rivoluzione. In esso viene istituita e ufficializzata la figura del docente di sostegno. Nell’articolo 8 si afferma che il personale in questione «deve essere fornito di apposito titolo di specializzazione. Da conseguire al termine di un corso teorico-pratico di durata biennale presso scuole o istituti riconosciuti dal Ministero della pubblica istruzione».

Tra le ultime leggi presentate a favore dell’inclusione scolastica, infine, vi è la Legge n. 107 del 13 luglio 2015, conosciuta come Buona Scuola. Essa dà piena autonomia alle istituzioni scolastiche per far in modo di contrastare le differenze socio-culturali tra gli studenti.

 

A cosa serve l’inclusione scolastica

L’Italia in questo ambito si è dimostrata da sempre all’avanguardia. Proprio per tale motivo è essenziale capire a cosa serva l’inclusione scolastica. Essa giova a rinnovare la didattica e renderla equa per tutti gli studenti e le studentesse su cui ricade.

I problemi da affrontare sono innumerevoli come i deficit della coordinazione motoria o i disturbi specifici dell’apprendimento. In ogni caso, il docente di sostegno è chiamato a realizzare un piano didattico specifico per il richiedente.

Così facendo si daranno le opportunità materiali a tutti coloro che ne necessitano di essere inclusi nella classe di appartenenza. Una responsabilità, quella dell’inclusione, che dalla scuola deve passare alla società intera.

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