Chi può aspirare al TFA Sostegno?

Alcuni lavori sono più impegnativi di altri. Quello di docente di sostegno è tra questi e, in virtù di ciò, necessita di una preparazione particolareggiata. Il percorso formativo denominato TFA Sostegno è nato a tale scopo. Chi può aspirare al TFA Sostegno?

Scoprirlo è importante per permettere ai candidati di prepararsi al meglio. In questo modo avranno l’occasione di frequentare i mesi di studio che portano all’ambita abilitazione sul sostegno.

Cos’è il TFA Sostegno?

Per chi si approccia al mondo scolastico per la prima volta può sembrare tutto molto complesso. Che cos’è il TFA Sostegno? Il Tirocinio Formativo Attivo è un corso di specializzazione sul sostegno della durata di 8 mesi.

Tale prassi è organizzata dalle università italiane ed è a numero chiuso. Per accedervi, infatti, gli aspiranti docenti di sostegno devono affrontare delle prove concorrenziali. Nello specifico: una preselettiva, una orale e una scritta.

Superati tutti questi test, i candidati avranno l’opportunità di iniziare a frequentare il cammino di specializzazione. A sua volta composto da 60 CFU suddivisi tra insegnamenti, tirocini interni ed esterni, laboratori e prova finale.

Gli ambiti disciplinari in cui sono smistate le lezioni comprendono, tra gli altri, Didattica e Pedagogia Speciale, Neuropsichiatria Infantile e Istituzioni di Diritto Pubblico.

Chi può aspirare al TFA Sostegno?

Vi sono alcuni requisiti essenziali per poter accedere al TFA Sostegno. Per la scuola d’infanzia e primaria, per esempio, è necessario avere un diploma magistrale ante 2002 o la laurea in Scienze della Formazione Primaria.

Per le scuole secondarie di I e II grado è obbligatorio avere l’abilitazione su un’altra classe di concorso. Si può, inoltre, possedere una laurea che permette l’imbocco in una delimitata classe di concorso unita, però, ai 24 CFU per l’insegnamento. Un altro modo, infine, può essere quello di unire tali crediti formativi supplementari all’insegnamento ITP.

Vi sono, poi, alcune eccezioni. Infatti, chi ha l’abilitazione presa all’estero, possibilmente in un Paese dell’Unione Europea, ha la facoltà di essere ammesso con riserva.