La didattica speciale a scuola: cos’è? Come funziona?

La didattica speciale

L’istruzione è un mondo incredibilmente intricato, ben al di là di quanto possa apparire a un primo sguardo. In questo contesto, emerge come fondamentale l’approccio noto come didattica speciale. Lo stesso deve essere analizzato con attenzione.

Questo metodo educativo riveste un’importanza cruciale non solo per gli studenti con disabilità, ma anche per molti altri. Infatti, gli svantaggi scolastici possono prendere varie forme, ognuna degna di attenzione.

La sua rilevanza deriva dal fatto che spesso si tende a sottostimare le sfide che gli alunni possono affrontare nel percorso di apprendimento.

Inoltre, gli allievi possono essere influenzati da complesse dinamiche familiari. Esistono anche le problematiche emotive che incidono notevolmente sul loro rendimento scolastico.

Infine, non possiamo ignorare che i discenti possono essere coinvolti in difficoltà legate a questioni economiche, culturali o sociali. Tali aspetti complicano ulteriormente il panorama educativo.

Qui, il ruolo delle istituzioni scolastiche è di vitale importanza. Ma ancor più cruciale è il ruolo del docente di sostegno

Tuttavia, va sottolineato che la didattica speciale e l’integrazione scolastica richiedono la partecipazione di tutto il corpo docente. È imperativo mettere al centro dell’attenzione lo studente, tenendo in considerazione il suo background personale.

 

Cos’è la didattica speciale?

La didattica speciale costituisce un approccio educativo rivolto agli scolari con BES. Si tratta dei Bisogni Educativi Speciali, che vanno oltre la semplice categoria di studenti con disabilità.

Nel dettaglio, la didattica speciale mira a fornire un’istruzione adeguata e su misura per tali alunni. Così si permette loro di esprimere appieno il loro potenziale e di partecipare attivamente alla vita della comunità.

Ciò implica un adattamento dei programmi di studio e delle modalità di insegnamento. Il tutto al fine di soddisfare le particolari esigenze di ciascun discente.

L’approccio inclusivo non dovrebbe limitarsi a progetti specifici. Qui dovrebbe essere incorporato in ogni aspetto delle lezioni e delle attività quotidiane. 

Pertanto, è di cruciale importanza sviluppare una progettazione educativa ben definita per ciascuno degli studenti coinvolti.

Questo processo richiede la pianificazione degli orari. Inoltre, tiene in conto anche la gestione della documentazione e la programmazione degli incontri tra le diverse parti interessate.

Va sottolineato che sia le famiglie che le autorità locali devono essere attivamente coinvolte nella promozione dell’inclusione educativa. Solo attraverso questa collaborazione si possono ottenere i risultati desiderati.

 

Il docente di sostegno

Per implementare con successo la didattica speciale, è essenziale la presenza di un esperto qualificato nel campo dell’istruzione inclusiva. Questa figura è rappresentata dal docente di sostegno.

Lo stesso ha superato un concorso docenti sostegno e possiede un’abilitazione ottenuta attraverso il TFA Sostegno.

Per assicurare un’appropriata didattica speciale, è di fondamentale importanza esaminare attentamente il ruolo svolto dall’insegnante di sostegno.

Come già accennato, il compito principale di questo educatore è fornire il supporto necessario agli studenti con BES. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che tale assistenza non può essere uniforme per tutti gli individui che la richiedono.

Invece, essa deve essere personalizzata in base alle specifiche esigenze di ciascun allievo. Ovviamente, ciò avviene al fine di agevolare il loro progresso verso il conseguimento degli obiettivi didattici.

Da qui la necessità urgente di adottare una serie di strategie mirate a questo scopo. Pertanto, l’insegnante di sostegno deve acquisire una profonda conoscenza delle diverse categorie di disabilità.

Questo richiede uno studio approfondito delle discipline psico-pedagogiche. Inoltre, in questo contesto, gli alunni con BES devono essere forniti di un importante strumento.

Si tratta di un documento formale chiamato Piano Educativo Individualizzato (PEI). Questo deve essere elaborato all’inizio dell’anno scolastico coinvolgendo l’intero corpo docente nella sua creazione.

La collaborazione, quindi, costituisce un altro elemento cruciale nella responsabilità del docente di sostegno.

Questo professionista lavora in stretta sinergia con gli altri educatori, specialisti e genitori. Il tutto al fine di garantire che gli studenti ricevano il supporto adeguato. Il PEI, infine, si basa sui seguenti elementi:

  • le finalità e obiettivi didattici e gli obiettivi educativi;
  • gli itinerari di lavoro;
  • i metodi, i materiali, i sussidi e tecnologie con cui organizzare la proposta, compresa l’organizzazione delle risorse;
  • i criteri e i metodi di valutazione;
  • le forme di integrazione tra scuola ed extra-scuola.

 

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