Prova preselettiva TFA Sostegno IX Ciclo: il programma

alunna disabile entra in classe con la carrozzina a rotelle

La fase preselettiva del IX Ciclo del TFA Sostegno, fissata per il periodo compreso tra il 7 e il 10 maggio 2024, in conformità al decreto ministeriale n. 583 del 29 marzo 2024, rappresenta un appuntamento cruciale per i candidati aspiranti alla specializzazione in ambito didattico di sostegno. 

 

Il test, articolato in 60 quesiti a scelta multipla con cinque opzioni di risposta per ciascuno – tra le quali solo una corretta – è progettato per valutare le competenze fondamentali richieste ai futuri docenti di sostegno. Ogni risposta esatta viene premiata con 0,5 punti, mentre le risposte omesse o errate non influenzano il punteggio totale.

 

La prova preselettiva assume un ruolo decisivo nel percorso verso la specializzazione come docente di sostegno, rappresentando il primo significativo scoglio da superare per coloro che mirano a intraprendere questa professione. Questo passaggio iniziale è ancora più rilevante considerando che il Tirocinio Formativo Attivo è caratterizzato da un regime a numero chiuso.

 

Di conseguenza, l’ingresso nel programma abilitante non è immediato; prima di poter accedere alle fasi più avanzate della formazione, i candidati sono tenuti a dimostrare le proprie competenze attraverso un’accurata selezione che comprende la valutazione di titoli e il superamento di esami

 

Questi ultimi prevedono, oltre al test preselettivo, anche una o più prove scritte o pratiche e una orale.

 

E nei paragrafi successivi cercheremo, appunto, di capire com’è strutturata esattamente la prova preselettiva e cosa bisogna studiare per prepararsi al meglio.

 

un alunna disabile chiede aiuto ad un'onsegnante di sostegno
Per accedere alla prova orale, è necessario che i candidati ottengano un punteggio minimo di 21/30.

 

TFA Sostegno IX Ciclo: il test preselettivo   

La prova preselettiva del TFA Sostegno IX Ciclo comprende 60 domande formulate per valutare in maniera esaustiva le competenze dei candidati. 

 

Si distingue tra due nuclei principali di interrogativi: 

 

  • i primi 20 mirano a saggiare le abilità linguistiche e la capacità di interpretazione testuale in italiano, puntando a valutare la proficienza linguistica dei partecipanti. Questo segmento del test è fondamentale per assicurare che i futuri docenti di sostegno possiedano una solida base nella comunicazione e comprensione della lingua;

 

  • i restanti 40 quesiti, invece, sono dedicati a esplorare le conoscenze e le sensibilità indispensabili per chi si appresta a svolgere il ruolo di docente di sostegno, affrontando argomenti legati alle competenze socio-psico-pedagogiche e didattiche. Particolare enfasi è posta sull’empatia e sull’intelligenza emotiva, aspetti ritenuti cruciali per instaurare un rapporto efficace con gli studenti.

 

 

Con una durata totale di 2 ore, il test è progettato per offrire ai candidati un tempo adeguato per la riflessione e la selezione delle risposte. Le università, responsabili dell’organizzazione delle prove, hanno stabilito criteri di valutazione chiari, dove ogni risposta corretta contribuisce al punteggio con 0,5 punti. Non sono previste penalizzazioni per risposte omesse o non corrette (0 punti).

 

Per accedere alla prova orale, è necessario che i candidati ottengano un punteggio minimo di 21/30. Questo sistema di valutazione mira a selezionare efficacemente gli aspiranti docenti di sostegno, garantendo un elevato standard di competenza e preparazione.

 

Cosa bisogna studiare per superare la prova?

Le università organizzano un esame di accesso finalizzato a valutare le competenze argomentative dei candidati e la loro padronanza della lingua italiana. Questa prova intende, altresì, accertare la presenza di specifiche conoscenze e abilità in coloro che aspirano a superarla. 

 

In particolare:

 

  • competenze didattiche diversificate in funzione del grado di scuola; 

 

  • competenze su empatia e intelligenza emotiva; 

 

  • competenze su creatività e pensiero divergente; 

 

  • competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni scolastiche.

 

 

Quesiti sulle competenze linguistiche

Nell’ambito dell’esame preselettivo per il TFA Sostegno, la sezione riservata alla comprensione dei testi in italiano comprende 20 quesiti, mirati a esaminare la competenza dei candidati nella lettura critica dei testi forniti.

 

Per ogni testo proposto, le domande sollecitano i candidati a riconoscere non solo i significati esplicitamente dichiarati, ma anche quelli impliciti, mettendo alla prova la loro abilità nell’interpretare e inferire le informazioni a partire dagli elementi testuali presentati.

 

Quesiti sulle competenze socio-psico-pedagogiche e metodologico-didattiche

La parte residuale dell’esame preselettivo per il TFA Sostegno include 40 domande focalizzate sull’approfondimento delle abilità socio-psico-pedagogiche e metodologiche dei partecipanti, ponendo un accento specifico sulle caratteristiche associate al livello scolastico a cui aspirano. 

 

Questi quesiti sono intesi a valutare non solamente le competenze, ma anche la consapevolezza dei candidati riguardo a fattori determinanti come l’empatia e l’intelligenza emotiva, ritenuti indispensabili per costruire una relazione significativa con gli studenti. 

 

Allo stesso tempo, si pone l’attenzione su creatività e pensiero divergente, visti come elementi chiave per promuovere l’apprendimento e l’innovazione nell’ambito educativo.

 

Vengono, inoltre, esaminati gli aspetti legati all‘organizzazione delle istituzioni scolastiche e alle normative che ne definiscono l’autonomia, per garantire che i futuri insegnanti di sostegno siano preparati a inserirsi con efficacia nel contesto scolastico.

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