Tra i tanti appuntamenti attesi con una certa impazienza quest’anno vi è anche il TFA Sostegno VII ciclo. Un’occasione ghiotta per tutti coloro che aspirano a ricoprire il ruolo di docente di sostegno.
Una figura che negli ultimi tempi è arrivata alla ribalta grazie anche a un cambio di mentalità generale. Ormai è palese l’importanza di avere
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figure competenti quando si parla di interazioni con gli alunni più bisognosi sotto vari punti di vista.
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Le date della prova preselettiva
Per questo nuovo ciclo formativo il MIUR ha messo a disposizione un totale di 25.874 posti. Questa cifra verrà divisa tra scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I e II grado. Tutti i partecipanti, per poter accedere al percorso di specializzazione, sono tenuti a superare tre prove.
Il primo test in cui prevalere è quello preselettivo. Le date del suddetto sono già state comunicate ai vari partecipanti, ma è bene rimarcarle:
– 24 maggio 2022, scuola dell’infanzia;
– 25 maggio 2022, scuola primaria;
– 26 maggio 2022, scuola secondaria di I grado;
– 27 maggio 2022, scuola secondaria di II grado.
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Come è strutturata la prova preselettiva
La domanda che si sono posti molti candidati è come sia strutturata la prova preselettiva. Per prima cosa vi è da dire che essa si fonda su un test a domande multiple a cui partecipanti dovranno rispondere tramite computer.
I quesiti posti sono 60 e sono suddivisi in maniera ben precisa. Le prime 20 domande hanno come tematica principale le competenze linguistiche e la comprensione dei testi in lingua italiana. Le restanti 40 vertono sulle competenze relative agli ambiti socio-psico-pedagogici.
Se l’aspirante docente di sostegno non sarà in grado di rispondere o lo farà in maniera errata non gli verrà assegnato alcun punto. Le affermazioni corrette avranno invece un punteggio di 0,5. Naturalmente, vi è un risultato minimo da raggiungere che equivale a 21/30 punti.
Superata tale prova, il candidato verrà slittato alle altre verifiche da superare, quella scritta e quella orale. La prima si configura come un test a domande aperte con argomenti simili alla preselettiva. La seconda, infine, verte solitamente sulle questioni poste in precedenza unite a un colloquio circa le motivazioni che hanno portato l’esaminando a proporsi per tale ruolo.