Si sta avviando un periodo davvero conveniente per gli insegnanti precari. È, infatti, previsto entro primavera l’aggiornamento delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS), con nuovi inserimenti.
A seguire ci sarà, quindi, l’avvio del nuovo corso di reclutamento dei docenti che dovrà, tuttavia,
passare anche dal Parlamento dopo aver già ricevuto l’ok del Consiglio dei Ministri.
Pochi giorni fa è arrivato il parere favorevole del CSPI che indica come l’ordinanza relativa alle GPS sia ormai vicina alla pubblicazione. Sulla base di un un calcolo ipotetico, si stima che siano circa 700 mila le persone interessate, fra nuovi inserimenti e aggiornamenti.
Le Graduatorie Provinciali per le Supplenze, vengono utilizzate in subordine alle GaE per attribuire supplenze annuali oppure fino al termine delle attività didattiche.
I docenti che si iscrivono nelle GPS devono scegliere un’unica provincia. Che può anche essere differente rispetto a quella scelta nello scorso inserimento del 2020.
Scuola dell’infanzia e scuola primaria
Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia e primaria possono iscriversi:
- in prima fascia i docenti già in possesso di un’abilitazione;
- in seconda fascia, studenti di scienze della formazione primaria giunti al terzo, quarto o quinto anno di corso, avendo assolti rispettivamente almeno 150, 200 e 250 CFU entro il termine di presentazione della domanda di inserimento.
Scuola Secondaria di primo e secondo grado
Per quanto riguarda la scuola secondaria possono iscriversi:
in prima fascia i docenti già abilitati, mentre in seconda fascia coloro in possesso di:
- laurea magistrale + 24 CFU in discipline psicopedagogiche e metodologie didattiche, oppure
- abilitazione specifica su altra classe di concorso o per altro grado, oppure
- precedente inserimento nella specifica classe di concorso nelle GPS 2020 (quindi anche senza 24 CFU).
La laurea deve essere completa di eventuali crediti o esami aggiuntivi richiesti.
Il candidato deve essere in possesso di tutti i titoli entro il termine di presentazione della domanda.
Insegnanti tecnico pratici
Per quanto riguarda gli Insegnanti Tecnico Pratici, la prima fascia è dedicata a chi ha già l’abilitazione specifica per la classe di concorso. Mentre la seconda fascia a coloro che:
- si sono inseriti precedentemente, nel 2020 per la specifica classe di concorso, oppure
- hanno un diploma che permette l’accesso a classi di concorso della tabella B + 24 CFU in discipline psicopedagogiche e metodologie didattiche, oppure
- hanno un’abilitazione per altra classe di concorso o altro grado di istruzione.
Nuova proposta reclutamento docenti
A breve arriverà in Parlamento il nuovo decreto che disciplinerà il reclutamento degli insegnanti nei prossimi anni. È il nuovo sistema di reclutamento ideato dal Ministro Bianchi dedicato a neolaureati e precari. Si tratta di un sistema che, però, arriverà a regime non prima del 2025. Infatti, è prevista una fase di transizione che dovrebbe portare a un cospicuo numero di assunzioni entro il 2024.
La proposta prevede due tipi di reclutamento diversi. Una per quanto riguarda i neolaureati, completa di una formazione iniziale, e una dedicata ai precari con già tre anni di servizio.
Si tratta di un percorso che prevede: formazione iniziale, abilitazione e accesso all’insegnamento nella scuola secondaria.
Proposta per i neolaureati
Sono previsti:
- percorso universitario abilitante di formazione iniziale corrispondente ad almeno 60 crediti formativi; con prova finale;
- un concorso pubblico nazionale con cadenza annuale;
- un periodo di prova in servizio di un anno con valutazione conclusiva.
Il percorso di formazione abilitante potrà essere svolto dopo la laurea oppure durante il percorso formativo in aggiunta ai crediti necessari per il conseguimento del proprio titolo. È previsto, inoltre, un periodo di tirocinio nelle scuole. Mentre nella prova finale è compresa anche una lezione simulata per testare la capacità di insegnamento.
Tale abilitazione consentirà l’accesso ai concorsi che diventeranno a cadenza annuale per poter riempire tutte le cattedre scoperte e velocizzare l’immissione in ruolo di chi vuole insegnare. I vincitori del concorso dovranno affrontare un periodo di prova di un anno, che avrà come conclusione una valutazione volta ad accertare le competenze didattiche acquisite dal candidato. Se questa valutazione avrà esito positivo, ci sarà l’immissione in ruolo.
Proposta per i precari con almeno 3 anni di servizio
In attesa che questo sistema vada a regime, per tutti coloro che hanno alle spalle già almeno 3 anni nella scuola statale, è previsto l’accesso diretto al concorso. I vincitori dovranno conseguire poi 30 crediti universitari e svolgere la prova di abilitazione per poter passare di ruolo.
Struttura dei concorsi
É ancora da verificare la struttura dei concorsi.
Ma pare che comunque le prova debbano svolgersi secondo le modalità semplificate:
- sostenimento e superamento di un’unica prova scritta con più quesiti a risposta multipla o strutturata sia sulla disciplina della classe di concorso in questione, sulle metodologie e le tecniche della didattica disciplinare, sull’informatica e sulla lingua inglese. La prova è valutata al massimo 100 punti ed è da considerarsi superata con un punteggio minimo di 70 punti;
- prova orale nella quale ci accertano le attitudini all’insegnamento e le conoscenze disciplinari;
- valutazione dei titoli;
- formazione della graduatoria nel limite dei posti messi a concorso;
- formazione della graduatoria con riserva, dei soggetti che devono ancora conseguire dei titoli e successive modificazioni.
É possibile che con il passaggio in Parlamento alcuni dei punti elencati subiscano delle modifiche, ma l’impianto generale a grandi linee sarà questo.